8 marzo,Tecla
Buongiorno lettori,
ho pensato ad un nuovo Contest da affiancare alle recensioni di libri: che ne dite se vi propongo la lista dei libri che intendo leggere nel mese? Sono aperta ovviamente a suggerimenti (quale libro leggere, quale invece non leggere, se lo avete già letto…)
Potrebbe essere un divertente appuntamento mensile, magari organizzato a temi.
Pronti! Inizio!
Facciamo un gioco: pensate a tutto ciò che vi fa venire in mente il mese di Marzo…
Marzo è il mese della rinascita, le giornate iniziano a farsi più lunghe, il tempo è un pazzerello e le giornate ancora fredde, ma la Primavera è lì, alle porte, ad un passo dallo sprigionarsi. I primi fiori iniziano a sbocciare, temerari al freddo, e il profumo si spande piano piano nell’aria.
Marzo è il mese della Donna, resiliente e bellissima, forte e dolcissima come i primi petali. Essere donna è principio, fine e sviluppo esattamente come un magnifico libro. Edoardo Sanguineti diceva che l’uomo e il mondo sono la somma della cultura che hanno assorbito nella loro vita, noi siamo l’enciclopedia di noi stessi. Quindi eccomi qui ad arricchire la mia (e forse spero) anche la vostra biblioteca umana.
Violeta
Isabel Allende
2022
Feltrinelli
Pag. 354
Trama: Violeta nasce in una notte tempestosa del 1920, prima femmina dopo cinque turbolenti maschi. Fin dal principio la sua vita è segnata da avvenimenti straordinari, con l’eco della Grande guerra ancora forte e il virus dell’influenza spagnola che sbarca sulle coste del Cile quasi nel momento esatto della sua nascita. Grazie alla previdenza del padre, la famiglia esce indenne da questa crisi solo per affrontarne un’altra quando la Grande depressione compromette l’elegante stile di vita urbano che Violeta aveva conosciuto fino ad allora. La sua famiglia perde tutto ed è costretta a ritirarsi in una regione remota del paese, selvaggia e bellissima. Lì la ragazza arriva alla maggiore età e conosce il suo primo pretendente… Violeta racconta in queste pagine la sua storia a Camilo in cui ricorda i devastanti tormenti amorosi, i tempi di povertà ma anche di ricchezza, i terribili lutti e le immense gioie. Sullo sfondo delle sue alterne fortune, un paese di cui solo col tempo Violeta impara a decifrare gli sconvolgimenti politici e sociali. Ed è anche grazie a questa consapevolezza che avviene la sua trasformazione con l’impegno nella lotta per i diritti delle donne. Una vita eccezionalmente ricca e lunga un secolo, che si apre e si chiude con una pandemia.
Vanessa Montfort
2020
Feltrinelli
Pag. 602
Trama: quando la direttrice di teatro Noelia Cid viene incaricata di mettere in scena Sortilegio, opera del celebre drammaturgo Gregorio Martinez Sierra, decide di documentarsi analizzando i testi e le lettere conservati dalla moglie di Gregorio, Maria Lejarraga. E così, tramite la sua indagine, Noelia non solo si immerge nella complessa relazione tra Maria e Gregorio, ma fa luce su un mistero che si tramanda da oltre un secolo. Il mistero di un autore che nella sua lunga vita ha scritto più di novanta opere, andate in scena nei principali teatri del mondo, dagli Champs-Elysées a Buenos Aires, a Broadway. Un autore che ha vissuto in prima linea i grandi eventi del secolo passato: la Madrid letteraria degli anni venti, la Parigi della Belle Epoque, l’esilio durante la guerra civile spagnola, l’occupazione nazista della Francia e il glamour degli anni d’oro di Hollywood. Un autore che ha collaborato con i principali intellettuali dell’epoca e ha conosciuto Stravinskij, Sarah Bernhardt, Picasso. Un autore che ha lottato per l’uguaglianza e per il voto alle donne. Un autore che in realtà era un’autrice, rimasta nell’ombra del marito per la maggior parte della vita, lasciando però dietro di sé una traccia sottile grazie alla quale Noelia riesce finalmente a restituirle un nome. Un avvincente romanzo che parla di amore e disamore, di contraddizioni umane e di segreti. Un’Odissea attraverso l’Europa e l’America del Ventesimo secolo, con un’antieroina che è sempre rimasta fedele alla sua vocazione artistica, anche a costo di restare nell’ombra.
Stradario aggiornato di tutti i miei baci
Daniela Ranieri
2021
Ponte alle Grazie
Pag. 684
Trama: una donna in dialogo perpetuo con sé stessa e con il mondo disegna una mappa delle sue ossessioni, del suo rapporto con l’amore e con il corpo, serbatoio di ipocondrie e nevrosi: il nuovo romanzo di Daniela Ranieri è un diario lucido e iperrealistico, in cui ogni dettaglio, ogni sussulto di vita interiore è trattato allo stesso tempo come dato scientifico e ferita dell’anima. Dalla pandemia di Covid-19 alla vita quotidiana di Roma, tutto viene fatto oggetto di narrazione ironica e burrascosa, ma in special modo le relazioni d’amore: le tante sfaccettature di Eros – l’incontro, il flirt, il piacere, le convivenze sbagliate, la violenza, l’idealizzazione, la dipendenza, l’amore puro – vengono sviscerate nello stile impareggiabile dell’autrice, un misto di strazio, risentimento, ironia impastati con la grande letteratura europea (e non solo). E forse è proprio la lingua di Daniela Ranieri il vero protagonista di questo “Stradario aggiornato di tutti i miei baci”, una lingua ricchissima di echi gaddiani, di irritazioni à la Thomas Bernhard, di citazioni, e allo stesso tempo inquietantemente diretta e inaudita, una lingua la cui capacità di nominare e avvicinare le cose è pari soltanto alla sua potenza nel distruggerle. Lo Stradario di Daniela Ranieri non è solo un romanzo: ha la sostanza di un corpo vivente che abita nel mondo, di una voce che avvince e persuade con la forza della grande letteratura.
Silvia Truzzi
2022
Longanesi
Pag.380
Trama: Mantova, 1918. Nel giorno dell’armistizio della Grande Guerra due bambine vengono al mondo a poche ore di distanza. Dora in una poverissima casa vicino al lungolago, già orfana perché sua madre muore di parto e suo padre è un soldato disperso. Qualche ora dopo nasce Irene, l’ultimogenita dei marchesi Cavriani, famiglia dell’antica nobiltà cittadina. Le due bambine crescono – una tra la fame e la miseria dei vicoli, l’altra negli agi del palazzo che porta il nome della sua famiglia – e si incontrano ogni domenica sul sagrato di Sant’Andrea. Dora chiede l’elemosina e nella sua mano la piccola Irene deposita un soldo e un sorriso di solidarietà e compassione. Gli anni passano e mentre il Fascismo si fa regime, e insanguina le strade della città, due vite destinate a rimanere separate da un’insormontabile differenza di classe si incrociano di nuovo. La sorte che ha portato Dora nella casa borghese della famiglia Benedini, dove è stata accolta e ha ricevuto un’istruzione, le ha fatto dono di una bellezza fuori del comune che fa girare la testa agli uomini. Tra loro c’è anche il timido Eugenio, figlio dei ricchissimi Arrivabene e cognato di Irene. Sfidando l’ostilità delle famiglie, Dora si fidanza in segreto con Eugenio ma il bel mondo che comincia a spalancarsi davanti ai suoi occhi ha in serbo per lei molte sorprese: in una girandola di splendidi vestiti, ricevimenti e intrighi, Dora dovrà difendere tutto ciò che ha conquistato con tanta fatica. Con il ritmo narrativo di un romanzo storico, “Il cielo sbagliato” è un affresco sul desiderio di emancipazione. E sul prezzo da pagare per varcare la porta di un mondo che una bimba con i vestiti strappati non avrebbe mai immaginato di sfiorare.
L’assassino cieco
Margaret Atwood
2001
Tea
Pag. 628
Trama: «Dieci giorni dopo la fine della guerra mia sorella Laura precipitò con l’auto giù da un ponte». Sono queste le prime parole, semplici ma inquietanti, con cui Iris Chase, la voce narrante del romanzo, decide, a ottantadue anni, di raccontare le tormentate vicende della sua famiglia nell’arco di quasi un secolo. Ma sin dall’inizio il racconto di Iris viene interrotto dagli stralci di un altro romanzo, una scabrosa storia d’amore scritta dalla sorella tragicamente morta e pubblicata postuma con enorme successo: «L’assassino cieco». Il protagonista del romanzo, un uomo in fuga, inventa per la sua amante una storia di fantascienza su un pianeta inverosimile, dando, così, vita a un terzo livello narrativo.
Margaret Atwood
2020
Ponte alle Grazie
Pag. 387
Trama: Marian è una ragazza ben educata e istruita, vive negli anni Sessanta a Toronto, ed è fidanzata con Peter, un promettente avvocato. Lavora in un’azienda che si occupa di ricerche di mercato, dove i posti di responsabilità sono tutti ricoperti da uomini. Ambiziosa, ma anche desiderosa di essere normale, Marian decide di assecondare le richieste del suo fidanzato e della società e attende fiduciosa il matrimonio, che pensa le conferirà un ruolo. La svolta inattesa giunge quando incontra Duncan, un dottorando in Letteratura inglese che ignora le regole ed è profondamente determinato, a differenza di Marian, a esprimere la propria individualità. La ribellione parte dal corpo della ragazza, che inizia a rifiutare il cibo: prima la carne, poi le uova, infine le verdure, finché la sua personalità, tenuta così a lungo a freno, esplode in una serie di comportamenti inappropriati e sovversivi, modificando per sempre la sua rassicurante, stabile routine. Spregiudicato, esilarante e acuto, La donna da mangiare è il primo romanzo di Margaret Atwood e contiene già tutti i temi delle sue opere successive, presentandola come un’osservatrice consumata delle ironie e delle assurdità generate dal conformismo.
Avete voglia di accompagnarmi nel mese di letture?
La Bibliotecaria