“Ci son cascato di nuovo” cantava Achille Lauro. Per una volta sono d’accordo con lui: ho rincontrato un’autrice che ho amato su WattPad ed è stata subito maratona di lettura.
Buongiorno readers,
Siamo a quota due. Vi chiederete probabilmente che cosa? Siamo a quota due notti insonni da aggiungere al conto di MissBookishC. Ma ne vale la pena!
Sono una sua fan da, beh, Wattpad. Mi è sempre piaciuto addentrarmi nella giungla di una piattaforma per scrittori emergenti che pubblicano i loro romanzi a puntate come vecchi feuilleton. Attendevo gli aggiornamenti di alcuni romanzi con trepidazione ricaricando più volte la pagina di ogni storia. In questo modo ho seguito e letto Nel modo in cui cade la neve di Erin Doom (ve ne parlerò presto), tutta la saga delle Inferorum Gemmae (mamma mia quanto ho penato per gli aggiornamenti, ma quanto è brava l’autrice appena riesco a reperire i libri parto con rilettura e recensione), e tanti altri che alla fine, mea culpa, faccio fatica a ricordare e tutti prede della mia insanabile tendenza alla ricerca di nuovə talentosə voci. Mi riuscivo a immaginare questa pluralità di scrittori esattamente come me alla prima stesura del mio romanzo. Eh già il mio mega-sogno nel cassetto / scheletro nell’armadio a voi la scelta da che parte osservare la situazione. Li vedevo curvi sul cellulare o sul computer a sogghignare, emozionarsi e, si, anche un po’ a gioire delle sventure che i lettori avrebbero passato una volta letto l’aggiornamento con il nuovo capitolo.
Gli scrittori sono i primi critici e i primi lettori dei loro libri, sono quelli che stazionavano in prima fila, che hanno seguito la storia come spettatori ma anche come protagonisti.
Morale della favola: mentre sbirciavo il profilo di MissBookishC in attesa del nuovo capitolo, qualche anno fa, mi sono spesso immaginata questa ragazza, così brava nello scrivere, che mi ha fatto appassionare ai suoi libri, a tutti i suoi personaggi ma soprattuto ai suoi Ethan e Lizzy.
A distanza di anni nel mio ultimo giorno del mese gratuito di Kobo+ come uno scherzo/gioco/fortuna del destino mi è apparso il titolo “Il babysitter di mio fratello” di MissBookishC e l’ormai famigliare copertina con i tulipani.
Il secondo dopo stavo gridando di frustrazione. Non era possibile che mi fossi persa questo titolo nello zapping/ricerca dei titoli worthy da leggere nel mese e per giunta proprio quando avevo appena disdetto l’abbonamento (non me ne vogliate ma sono un po’ a secco di finanze).
Ho provato in un ultimo tentativo a vedere se il titolo fosse scomparso o meno. Ed era lì, a campeggiare fra i miei libri non letti, forse perchè l’avevo aperto nel momento della disdetta, non lo so. Quello che so è che in preda alla paura di non riuscire a rileggere quella storia mi sono fiondata in una maratona.
Risultato?
Ieri sera ho finito di leggerlo ed ero sicura di due cose:
- Avevo ragione qualche anno fa (e per questo mi sono battuta un cinque virtuale) il libro è veramente fantastico: un romance scorrevole, intrigante, leggibile scene costruite ad arte per rimanere incollati alla pagina, quel giusto di dramma che ci vuole. I dialoghi, il tallone d’Achille di molti scrittori alle prime armi, rispettano la coerenza con i caratteri e le scelte che i personaggi fanno durante la storia e sono brevi, incisivi, quasi come una sceneggiatura. Uno spaccato riuscito della vita di un’adolescente a metà strada fra il mondo degli adulti e dei loro errori, e i sogni dei bambini, senza mai scivolare nella ripetizione, nella melodrammaticità o nel cliché.
- Dovevo, assolutamente, rileggere il secondo libro e sequel “L’ex babysitter di mio fratello”. Ne andava della mia salute mentale. Così alle 22 e 30 ho acquistato il titolo e alle 3 e 59 ero all’epilogo.
Che viaggio ragazzi.
La domanda che mi ha attanagliata ai ringraziamenti é stata: chissà se ha scritto altro?
Perché sì questa autrice grandiosa e talentuosa merita di stare sugli scaffali della libreria, merita che le sue storie siano lette, discusse e sicuramente rilette come ho fatto io.
Il talento è cosa rara. Molte persone pensano di fare gli scrittori mettendo su carta i loro pensieri. Io penso, invece, che ci sia una differenza abissale fra scrivere e essere un autore, e non sta nelle copie vendute, ma nella capacità di trascinare il lettore esattamente dove si era nel momento in cui si scrivevano quelle parole, alla scena che si è appena descritta, alle emozioni che si volevano trasmettere.
Se sei in grado di far rimanere un lettore attaccato ad un libro, praticamente in versione binge watching libroso, e soprattutto se la tua voce si adatta ai gusti della ragazza di diciannove anni, troppo sognatrice, come a quelli della venticinque, molto più critica, allora sei un autore talentuoso.
E meriti che il mondo ti conosca.
MissBookishC sono così felice di averti potuto leggere in formato “cartaceo” tutta d’un fiato e non su Wattpad, perché per anni mi sono detta: questa autrice merita di farcela e ce l’hai fatta!
Complimenti!
La storia di Ethan e Lizzy si è conclusa, ma non vedo l’ora di leggere i tuoi prossimi romanzi. Continua così.
Una Bibliotecaria ( fan sfegatata)
Ps. vi lascio le trame dei due romanzi
Il babysitter di mio fratello: Elizabeth Jonson, sedici anni inoltrati, ha subito tante delusioni nella vita che l’hanno portata a non fidarsi di nessuno. È per questo motivo che quando la madre decide di ingaggiare un ragazzo della sua scuola come babysitter del fratellino la notizia non viene presa nel migliore dei modi. La routine a cui Elizabeth si era ormai abituata viene sconvolta dall’ingresso di una nuova persona nella sua quotidianità, una persona determinata ad abbattere quel muro che la ragazza si era costruita attorno a soli undici anni. Elizabeth si trova a dover affrontare il ritorno di emozioni a lei conosciute, come la rabbia e la frustrazione, e l’avvento di altre che non ha mai incontrato nella sua vita, come l’amore. Riuscirà ad aprirsi e mostrare il suo lato vulnerabile o continuerà a fare affidamento solo su se stessa?
L’ex babysitter di mio fratello: il primo anno di università è un’ottima occasione per cambiare ambiente e avere un nuovo inizio, soprattutto se l’università in questione si trova in una città diversa da quella dove si è sempre vissuti. È questo ciò che rassicura Elizabeth quando si trasferisce a Oxford allontanandosi da quella realtà che considera familiare. Tutto sembra finalmente andare per il verso giusto: indipendenza, un ottimo corso di studi e nessuno a farle fare i conti con la vita che ha deciso di lasciarsi alle spalle. Un peso pare esserle stato tolto di dosso, concedendole la libertà di essere una nuova versione di sé. Se lo è promessa: non sarà più l’Elizabeth difensiva, l’Elizabeth incasinata. Ma il mondo non è poi così grande e sfuggire al proprio passato può diventare un’impresa più difficile del previsto. Oxford rivelerà presto di non essere la città incontaminata ed estranea che Elizabeth si era illusa che fosse. Riuscirà lo stesso a intraprendere quel tanto desiderato cambiamento o sarà costretta a mostrare alle sue nuove conoscenze quel lato di sé che era pronta a gettare via?